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Definita la nuova brezza sonora del Brasile, Sandy Müller la cantautrice rivelazione 2005/2006 con il suo album d’esordio e con l’accattivante singolo “Não tenho Pressa” che si è imposto nelle Air play dei network più ascoltati, presenta a Maggio la sua nuova proposta discografica dal titolo “LINHA”.

Max De Tomassi

racconta  e commenta il nuovo album

di Sandy Müller

       

Nata il 24 Gennaio 1977, Italo Brasiliana è sempre vissuta a Roma ma metà della sua famiglia vive tra Rio de Janeiro e San Paolo. Questo la porta in Brasile da quando ancora non aveva la coscienza di quello che le stava accadendo: cresceva divisa tra due terre lontane per lei ugualmente importanti amandone indistintamente le due lingue, le due tradizioni, le due storie, le diversità culturali, sociali, alimentari, climatiche.. Respirando da sempre in famiglia le melodie, i suoni, gli stati d’animo…della musica popolare brasiliana e scopertasi presto una vena compositiva ed autorale istintiva, ha cercato di seguire e proteggere il proprio feeling, senza ispirarsi a nessun autore in particolare, creando inevitabilmente dentro di se un punto di equilibrio, una sintesi che ha tradotto nel concetto di linea. Una linea che non rappresenta altro se non il suo punto di confine tra le due terre.

Dopo alcuni anni passati ad affinare la vena compositiva e lo stile espressivo in viaggi, ascolti e concerti nei principali jazz-club, Sandy ha impostato insieme a Claudio Pezzotta, autore, musicista ed arrangiatore italiano da sempre affascinato dalla nostra musica d’autore e dal jazz più raffinato, il suo primo elegante lavoro discografico dal titolo “Sandy Müller”, affidandolo per la realizzazione finale alle mani sapienti di Marcelo Costa.

LINHA, sempre realizzato in Brasile e sempre prodotto da Marcelo Costa, é il titolo del suo secondo lavoro. Pubblicato da UNIVERSO e distribuito da SONY BMG Music, dall’18 maggio 2007 in uscita presso tutti i rivenditori autorizzati.

 

“Linha” è il titolo del nuovo (2°) album di Sandy Müller uscito il 18 maggio 2007 e del singolo che ha dato avvio alla promozione radio e web a partire dal 20 aprile.

Le atmosfere soft, eteree e sognanti del primo album che hanno contribuito, grazie soprattutto all’accattivante ed orecchiabile bossa cool di “Não tenho pressa”, a definire Sandy Müller la nuova brezza sonora del Brasile, in questo nuovo album si asciugano lasciando emergere, su di un humus pur sempre brasiliano, nuove sonorità elettro-rock, melodie raffinate ed incisive, ritmiche estroverse, energiche ed incalzanti, strutture minimaliste associate a contemporanee orchestrazioni europee.

 

Anche l’interpretazione di Sandy si fa sempre più espressiva, duttile e concreta; in due parole: matura e personale. Momenti particolarmente toccanti (“Triste”, “Samba lento”, “Vorrei”,) si alternano a momenti di lucidità introspettiva (“Filho”, “Saudade”, “Monitor” e… “Linha”).

 

“Linha” (letteralmente “Linea”) rappresenta per Sandy la linea di confine tra una terra e l’altra.

 

Italo/brasiliana, Sandy Müller vive appunto sulla linea, il punto di sintesi ed equilibrio fra le due culture che l’hanno formata. Tutto ciò Sandy lo dimostra attraverso il suo canto che fluisce dal portoghese all’italiano e viceversa, senza soluzione sonora di continuità, creando un magico unico sound.

 

L’Album contiene 13 brani di cui 12 inediti composti e scritti dal binomio Müller/Pezzotta ed una suggestiva versione italiana del brano “La Novità” di Gilberto Gil e Bi Ribeiro, Herbert Vianna, João Barone, tradotta dalla Müller e Max De Tomassi.

Prodotto, come il precedente, dal percussionista Marcelo Costa a Rio de Janeiro, l’album vanta la partecipazione straordinaria di numerosi e prestigiosi musicisti brasiliani.

 

Dall’Album LINHA è stato tratto anche un singolo che da il nome al CD ed un video clip, girato in Brasile tra Fortaleza ed il deserto di Canoa Quebrada.

 

La nuova formazione:

SANDY MÜLLER: voce

CLAUDIO PEZZOTTA: chitarra

EMILIO MERONE: piano

LUCA NOSTRO: chitarra

MAURO COLAVECCHI: batteria

GUERINO RONDOLONE: basso

MARCUS ACAUAN: percussioni

 

www.sandymuller.it

management: Adriano Fabi www.wing-events.com - booking: info@wing-events.com

Max De Tomassi racconta  e commenta il nuovo album di Sandy Müller

  “LINHA” 

 

Mi piace iniziare a raccontarvi questo nuovo e, per me, entusiasmante album di Sandy Müller leggendolo dall’ultima pagina, dalla fine.

 

Il suo secondo lavoro, intitolato “Linha”, chiude con “Filho”, una canzone che non passa inosservata all’ascolto di coloro che amano profondamente la musica e che, nel tempo, hanno avuto il coraggio, sentito il bisogno di entrare nel processo creativo, scrivendo

un testo o una melodia, da soli oppure insieme a qualcuno, promiscuamente, unendo le parti, attaccandole come pezzi di un puzzle che alla fine diventa una vera creatura, prende forma e vita. La canzone è come un figlio, un pezzo di noi del quale diventiamo avidi e possessivi ma che paradossalmente desideriamo sulla bocca di tutti, causando emozioni, vivendo con gli altri.

Sandy Müller e Claudio Pezzotta rivelano in questo testo, con l’ausilio di una musica densa, a tratti ipnotica, il loro amore nei confronti di questa forma d’arte popolare che trattano con la stessa devozione che si riserva ad un figlio. E pur essendo stati il mezzo attraverso il quale è venuto alla luce, questo loro figlio vive con chi vive accanto a lui.   

 

“Vorrei” era la canzone che avrebbe dovuto portare Sandy e Claudio al Festival di Sanremo 2007. Era particolarmente piaciuta al caro e compianto amico e Maestro Sergio Bardotti, che mi chiamò dopo averla ascoltata, eccitato e convinto delle potenzialità della stessa. Melodia italiana al 100%, rassicurante nel contesto per il quale è stata pensata ma, nel suo mondo poetico, quasi trasgressiva.

 

“Estonteante” invece, ci ricorda ancora una volta che la musica brasiliana è l’incontro fra tutti i più vari stili e ritmi nati o “sbarcati” centinaia di anni fa in Brasile, anche contaminati da “soluzioni” arrivate da altre parti del mondo, che si sposano perfettamente con gli elementi della tradizione locale. E’ un rap, recitato da Sandy a due voci con Marcelo Costa. Lontano dal samba e dalla bossanova, l’atmosfera che si respira è certamente quella della forma di comunicazione musicale più trasversale del pianeta, impregnata di rock e del ritrovato “Repente” nordestino.

 

”Triste” ha questo inizio di impostazione classica, quasi accademica. Alle prime note sembra quasi una valsa che pian piano però entra nella più tradizionale atmosfera bossanoviana. Non fosse altro per il titolo, che ci rimanda all’epoca di maggiore splendore di questo stile, la bossanova appunto, questa “filosofia” musicale che da quando ha compiuto sulle note della chitarra di Joao Gilberto, il suo primo giro del mondo, negli anni sessanta, non si è più fermata.

 

“Tais e quais”, tali e quali. Due gocce, di sangue però, divise all’origine e versate sui due lati del mondo vissuti da Sandy: Mediterraneo e Tropici. Un po’ qui, un po’ là, ritornando a scorrere e far pulsare il cuore dell’artista con un mix di profumi, sapori, ritmi…

Un Jazz-samba con tutte le carte in regola, dinamico e fresco. Una delle canzoni che più evidenzia le potenzialità compositive di Sandy e Claudio, brano che sembra essere stato pensato dai due per il grande ritorno sulla scena internazionale dei Manhattan Transfer.

 

“La Novità”. Un classico della musica brasiliana contemporanea, scritto da Gilberto Gil e dai componenti di una delle band brasiliane più famose, i Paralamas. Il testo è stato adattato da Sandy e dal sottoscritto, cercando di farlo aderire perfettamente alla geniale idea originale, che racconta il paradosso di questa Sirena spiaggiata, bellissima, bramata dagli affamati come soluzione per cena, vista dai poeti come figura mitologica, desiderosi di toccarla, trasformarla in rituale pagano, proprio come il carnevale.

 

“Tamborim”, strumento imprescindibile dal samba. A volte la melodia nasce proprio dai primi colpi di bacchetta dati sulla sua piccola cassa. Dall’anima di un grande percussionista come Marcelo Costa, che ha prodotto con Claudio Pezzotta tutto l’album, non poteva non prendere forma un arrangiamento in cui il suono di questo strumento venisse fuori in crescendo, prima da solista, poi coralmente, in quella che è poi, in sostanza, la più brasiliana di tutte le canzoni di “Linha”.

 

“Saudade”. E’ successo a molti di noi che amiamo il Brasile, prima o poi, di chiedersi cosa volesse dire questa parola, alla quale, e lo sono venuto a sapere dopo anni di ricerche, sta veramente stretta, antipatica, la definizione di nostalgia.

Tutto e nulla, o soltanto Saudade. Infinite parole per definire il significato di una sola di queste, la più volubile di tutte, sulla quale, però, si incastra tutto l’universo poetico brasiliano. Sorprendenti la melodia e l’arrangiamento, tipicamente rock, ambiente sul quale non pensava certo di sentirsi chiamare.

 

”Bocca di vetro”. E’ dove Sandy e Claudio hanno portato la tipica fantasia brasiliana. I mille colori del giorno e della notte, la metafora della trasparenza di un tetto o di un ombrello, che prima di servire per ripararsi, rappresentano la finestra dell’artista sul mondo, prima che le cose e il mondo si accorgano di lui. Un testo italiano molto naif, un inciso da pop-ballad al quale si arriva con strofe lievemente poggiate su una ritmica molto afro-jazz. Una perla.

 

“Jà vi”. Se, sulla scia del primo album “Sandy Müller” cercavate una bossanova tradizionale, bene, eccovi accontentati. Atmosfere felliniane nell’arrangiamento vocale, archi rassicuranti. Tutto per sentirsi dire: “…seu destino è assim, sua vida è pra mim…” (…il tuo destino sarà così…la tua vita è per me…) , come ai bei tempi di Vinicius, Ary Barroso e Jobim. 

 

“Monitor”. La prima volta che l’ho ascoltata mi sono reso conto, definitivamente, della inattesa svolta artistica presa da Sandy e Claudio rispetto al primo album.

Sembra dire:  “…se nel nostro Brasile cercavate gli stereotipi avete sbagliato acquisto…”.

Ringrazierei Sandy e Claudio per questa loro forte volontà nel mostrarci i molteplici varchi verso il ricchissimo mondo poetico e melodico della musica di questo paese, che possono anche contenere riferimenti totalmente incoscienti, alla Mogol/Battisti di “E’ un canto Brasileiro”. 

E se dopo essersi affacciati una sola volta, sentono già il desiderio di mettersi in discussione, Caetano Veloso ci insegna che questa attitudine è soltanto sintomo di ottima salute.

 

“Samba lento” viene dopo la title track. Brano a responsabilità illimitata, considerando cosa si è ascoltato prima…Perché tre minuti fa già, alle prime note di “Linha”, ci chiedevamo dov’erano finite le atmosfere brasiliane più tradizionali, trovando però inutile la domanda verso la fine dello stesso brano, arrendendoci alla “manifestata superiorità” musicale del duo. Che subito dopo ci tranquillizza con questo samba/tango, rivelatore della loro profonda ammirazione nei confronti di quel Caetano , che, col samba e col tango, ha edificato il suo recente impero.  

 

“Linha”. Vivendo il dualismo personale ed intrasferibile di Sandy, impareremo a vivere consapevoli e felici dei nostri mondi binari, delle nostre indecisioni. Due lingue, due emisferi, due realtà profondamente differenti, soprattutto se si vivono sin dall’infanzia. Realtà dalle quali Sandy ha preso le necessarie distanze, osservandole da lontano per metabolizzarle. Succede ad ognuno di noi e non è necessario vivere tra Brasile ed Italia per sentirsi profondamente divisi.

“Linha” da il titolo all’album, è già un videoclip musicale che presenta al pubblico questo lavoro ed è anche il primo singolo scelto, la canzone con la quale Sandy Müller e Claudio Pezzotta arrivano a questo loro secondo appuntamento, con i piedi per terra.

 

Max De Tomassi

www.promobrasil.it