BOA
VISTA
La
città di Boa Vista è uno splendido insediamento all’estremo nord del
Brasile.
È
l’unica grande città brasiliana posta al di sopra dell’equatore e quindi
fa parte del nostro emisfero, l’emisfero nord.
Boa
Vista, essendo una città nuova ha una urbanizzazione molto moderna, con
viali alberati molto ampi, strade e piazze ben curate, giardini e fontane.
Ha
un’aeroporto internazionale molto efficiente, servizi di taxi e di omnibus
efficienti.
Ho
alloggiato all’hotel Uiramutam che si affaccia su Praça das Águas, la
camera matrimoniale per due con condizionatore, frigo, televisore, costa
quarantacinque euro per notte. È l’hotel più costoso, con ristorante e
piscina.
Anche
i ristoranti sono ottimi con prezzi dimezzati rispetto alla stessa qualità
di Milano.
Boa
Vista è la capitale dello stato di Roraima, un territorio grande come un
terzo dell’Italia e con una popolazione di trecentomila abitanti.
L’economia
di Boa Vista si basa soprattutto sui trasferimenti di denaro che lo stato
centrale brasiliano passa alla capitale.
Pochissime
industrie e purtroppo mancanza di quel tessuto artigianale che forma
professionalmente i lavoratori e trasmette lo spirito per intraprendere
iniziative.
Anche
l’agricoltura non è all’altezza delle potenzialità. Considerando l’abbondanza
di acqua e di sole, solo una piccolissima parte del territorio è utilizzata
per coltivazioni di riso, di ortaggi ed un poco di allevamento di animali.
Lo
stato di Roraima, però, malgrado questi difetti ha una bilancia commerciale
in attivo.
Questo
perché ha una grossa produzione di legname, ha miniere di oro e di diamanti,
miniere di cassiterite, da cui si estrae lo zinco.
Il
territorio di Roraima era il paradiso dei garimpeiros, i cercatori di oro e
diamanti. Ora le nuove leggi impediscono gli scavi e la ricerca, se non ad
aziende debitamente autorizzate dallo stato.
Una
buona parte del territorio, posto a nord e grande all’incirca come la
Lombardia, è proprietà esclusiva degli indigeni e dunque l’unico modo
lecito per attraversarlo è con la strada che collega Boa Vista a Santa
Elena, in Venezuela.
Tornando
all’economia di Boa Vista direi che non più di un venti per cento della
popolazione lavora direttamente nell’amministrazione statale e nei lavori
pubblici.
Il
denaro che così si crea va a mantenere un altro venti per cento di
professionisti e addetti alle vendite ed ai servizi.
Rimane
una grossa fetta della popolazione, penso il cinquanta per cento o più, che
vive delle briciole lasciate da chi ha un vero reddito.
La
cosa strana però, per chi di noi europei pensa di vivere nella migliore
delle società possibili, è lo straordinario senso civico e la straordinaria
civiltà di queste masse povere.
Il
Comune vende lotti di terreno di trecento metri quadri, perfettamente
urbanizzati, a circa mille euro. Comprato il terreno costruisci la tua
casetta, senza pretese, anche in legno.
Per
chi ne ha diritto il Comune da delle case popolari, sono piccole villette che
vengono cedute o con affitti bassissimi, oppure in vendita con mutui
agevolati.
Naturalmente
queste masse non possono avere un’automobile ma usano soprattutto la
bicicletta, gli omnibus pubblici ed i taxi condivisi, in cui paghi un quarto
della tariffa totale, che è peraltro già bassa. Esclusa l’automobile
queste masse povere hanno tutti gli altri beni di consumo, quali il
televisore, il frigorifero, il telefono.
L’istruzione
di base e la sanità sono assicurati per tutti dallo Stato.
Boa
Vista è la città più pulita che io conosca. Non ho mai visto un
netturbino, forse perché le pulizie vengono fatte all’alba, mentre io
dormo, la cosa strana è che a sera il trovare un pezzetto di carta per terra
è un’impresa, è più facile trovare funghi porcini sulle mie montagne che
trovare una lattina o una bottiglietta di birra nell’erba dei giardini.
Anche la pulizia delle strade nei quartieri più poveri è esemplare. Se non
ho mai visto un netturbino devo pensare che i boavistensi amano la loro
città e sono inoltre persone di alta civiltà. |